vaccini, feti, linee cellulari, covid

 

vaccini, feti, linee cellulari, covid

This is Don Giorgio Ghio. Born in Rome in 1964, after graduating from classical high school he first carried out linguistic studies, then basic philosophical-theological studies, followed by musical studies at the Pontifical Institute of Sacred Music. He obtained a baccalaureate in Theology from the Pontifical Lateran University in 1993, a license and a doctorate in Oriental Ecclesiastical Sciences from the Pontifical Oriental Institute respectively in 2008 and 2015. Ordained priest in 1995, he exercised his ministry in Italy and abroad .
https://www.informazionecattolica.it/2021/03/04/covid-un-vescovo-e-un-parroco-mitano-in-guardia-dai-vaccini/?cli_action=1621023805.789

Sulla stessa lunghezza d’onda di Monsignor Schneider si è espresso, nel video che segue, un parroco italiano.
https://www.informazionecattolica.it/wp-content/uploads/2021/03/VID_20210303_150600_224.mp4?_=1
Si tratta di Don Giorgio Ghio. Nato a Roma nel 1964, dopo la maturità classica ha dapprima effettuato studi linguistici, quindi quelli filosofico-teologici di base, seguiti da studi musicali presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra. Ha conseguito il baccalaureato in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense nel 1993, la licenza e il dottorato in Scienze Ecclesiastiche Orientali presso il Pontificio Istituto Orientale rispettivamente nel 2008 e nel 2015. Ordinato sacerdote nel 1995, ha esercitato il ministero in Italia e all’estero.
https://www.informazionecattolica.it/2021/03/04/covid-un-vescovo-e-un-parroco-mettono-in-guardia-dai-vaccini/?cli_action=1621023805.789
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Il vescovo Schneider chiede un «nuovo movimento pro-vita» contro i vaccini e i medicinali «contaminati dall’aborto»
1 marzo 2021By adminFONTI/DOCUMENTI, Varie
vaccini, feti, linee cellulari, covid



https://www.vanthuanobservatory.org/il-vescovo-schneider-chiede-un-nuovo-movimento-pro-vita-contro-i-vaccini-e-i-medicinali-contaminati-dallaborto/


Nella nostra traduzione da LifeSiteNews il resoconto dell’intervento di Mons. Athanasius Schneider nella conferenza online dal titolo «Unmasking COVID-19: Vaccines, Mandates, and Global Salute» in cui egli auspica la formazione di un «nuovo movimento pro-vita» che rifiuti di avere a che fare con medicinali o vaccini derivati in qualunque modo da bambini abortiti.

Osservo che il problema non è solo di ordine morale in relazione all’uso di cellule fetali ma riguarda anche l’incognita rappresentata dalle non sufficientemente testate conseguenze (anche a medio/lungo termine) sull’organismo umano di prodotti concepiti e realizzati nell’ambito delle nuove bio-tecnologie. Essi sono impropriamente definiti vaccini, posto che non corrispondono alle caratteristiche dei vaccini usati fino ad oggi che agiscono conferendo l’immunità attraverso la creazione indotta di anticorpi. I nuovi prodotti, invece, agiscono invasivamente sui delicati equilibri del meccanismo di funzionamento delle cellule; un meccanismo complesso, neppure compiutamente noto oltre che interconnesso in maniera mirabile ma non del tutto esplorata, con tutti gli innumerevoli apparati fisiologici dell’organismo umano. In conclusione, manifestare perplessità riguardo ai vaccini anti-Covid, non significa essere no-vax, ma esercitare liberamente il proprio diritto di scelta sia per ragioni di ordine morale – oggetto della cura pastorale del vescovo Schneider – che in attesa di maggiori elementi di valutazione sotto l’aspetto sanitario. (M.G.)

Vaccino, un vescovo chiede un «nuovo movimento pro-vita»
contro i medicinali «contaminati dall’aborto»

Un vescovo cattolico chiede la formazione di un «nuovo movimento pro-vita» che rifiuti di avere a che fare con medicinali o vaccini derivati in un modo o nell’altro da bambini abortiti.

«Dobbiamo creare un nuovo movimento per la vita», ha detto il vescovo Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana, Kazakistan, il 19 febbraio durante il suo intervento ad una conferenza online dal titolo «Unmasking COVID-19: Vaccines, Mandates, and Global Salute», organizzata da LifeSiteNews

Mons. Schneider ha detto che fino ad ora il movimento pro-life è stato «molto meritorio» nell’assumere una posizione univoca contro l’aborto. Ed ha aggiunto: «Penso tuttavia che ora sia arrivato un nuovo tempo, una nuova fase, un nuovo periodo per tutti i movimenti pro-vita perché protestino, in modo chiaro e inequivocabile, contro le medicine contaminate dall’aborto, contro l’abuso di parti del corpo del nascituro». «Questa è una nuova fase e dobbiamo essere coraggiosi»

L’invito all’azione di Schneider arriva sulla scia delle rivelazioni su come i ricercatori, per disporre di tessuto utilizzabile, si procurano da bambini abortiti vivilinee cellulari utilizzate nello sviluppo di numerosi vaccini – tra cui un certo numero di vaccini COVID –

Le linee guida della Chiesa cattolica del 2020 consentono ai cattolici di ricevere vaccini contaminati dall’aborto, sottolineando che i cattolici che ricevono un vaccino COVID connesso in qualche modo all’aborto possono farlo in «buona coscienza» con «la certezza che l’uso di tali vaccini non costituisce cooperazione formale con l’aborto» (corsivo nell’originale).

Mons. Schneider, mentre certamente potrebbe essere d’accordo sulla non cooperazione formale (cioè una partecipazione volontaria) da parte di un vaccinato ad un aborto da cui è stata procurata una linea cellulare per produrre vaccini, sostiene anche che i cristiani non possono “semplicemente dissociarsi” dal fatto che la produzione di vari medicinali è legata alla macellazione di bambini prematuri dei quali vengono utilizzate parti del corpo.

«La voce del sangue dei bambini non ancora nati grida a Dio dai vaccini contaminati dall’aborto, dalle medicine contaminate dall’aborto», ha dichiarato Mons. Schneider. «Questa voce sta gridando in tutto il mondo e dobbiamo svegliarci». Ed ha aggiunto: «Nessuno che sia veramente profondamente preoccupato per la difesa della vita e della legge morale può tacere o rimanere tranquillo e rassegnarsi a questa situazione».

Il vescovo si è lamentato dei leader della Chiesa, soprattutto quelli legati alla Santa Sede, «che purtroppo non vedono la gravità» della questione.

Schneider ha sottolineato che c’è un «accumulo di crimini» riguardanti la creazione di medicinali contaminati dall’aborto.

«Il primo crimine è l’omicidio, l’assassinio del nascituro. Poi c’è l’estrazione delle cellule: è un crimine, è orribile. E poi c’è il riciclaggio di queste parti del corpo. E poi c’è la commercializzazione e via dicendo. E poi c’è la fabbricazione di medicinali e la fabbricazione di vaccini».

«Sono tutti aspetti collegati. Non si possono separare», ha detto. «Quando si assume un certo medicinale o un certo vaccino, non si può dire: ‘Oh, tutti questi mali scompaiono, e io sono molto lontano [da tutti].’ Ciò non è vero. Si entra in questa catena». «È giunta l’ora che tutte le persone di buona volontà, in particolare i cattolici credenti, tutte le organizzazioni pro-vita si alzino in piedi e protestino ardentemente con voce unanime dicendo: “Non saremo mai d’accordo, non ammetteremo mai [nelle nostre vite] questi mali”».

Schneider ha citato da I fratelli Karamazov di Dostoevskij, l’avvertimento dell’autore russo circa il costo morale della creazione di un’utopia di «pace e inattività» fondata sulla tortura, la morte e le «lacrime invendicate» di «una piccola creatura – quel bambino che si batte il petto con il pugno».

«Dobbiamo protestare contro questo e dare inizio ad un nuovo movimento nel settore farmaceutico, in medicina, senza alcun collegamento, nemmeno il più remoto, a questi crimini», ha detto il Vescovo.

Schneider ha dichiarato che i cristiani in questo nuovo movimento dovrebbero essere disposti ad affrontare la «prigione» e persino la «morte» piuttosto che ricevere benefici per la salute derivanti dall’omicidio di bambini non nati.

«Come si può sfruttare per la propria salute temporale l’omicidio e tutti questi orribili crimini su bambini non nati più deboli e innocenti? Il fine non giustifica mai i mezzi. Non si può entrare in questa catena».

Ha indicato l’esempio dei primi cristiani che, affrontando tempi di persecuzione, scelsero il martirio piuttosto che salvare le loro vite, le loro famiglie, i loro figli col porre un grano d’incenso davanti alla statua di un idolo. «Essi hanno rifiutato qualsia si atto di ambiguità o cooperazione contro il primo comandamento di Dio», ha detto.

«Penso che ci stiamo avvicinando a un tempo in cui i veri cristiani entreranno in una sorta di periodo di persecuzione. I segni ci sono già. Ma non dobbiamo avere paura perché Dio è con noi […] Se Cristo vive in noi, non dobbiamo avere paura», ha aggiunto.

«Dobbiamo essere convinti di essere vincitori e guardare all’eternità. Cos’è un cristiano? Direi una persona dell’eternità. E poiché guardiamo oltre questa vita solo temporale, stiamo guardando l’eterno, stiamo cercando la volontà di Dio. E quando lo faremo, Dio ci darà sempre la forza di Gesù, persino la sua consolazione e le sue benedizioni».

Fonte: Chiesa e Postconcilio

https://www.vanthuanobservatory.org/il-vescovo-schneider-chiede-un-nuovo-movimento-pro-vita-contro-i-vaccini-e-i-medicinali-contaminati-dallaborto/

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http://gianfrancoamato.it/lettera-aperta-a-mons-schneider-su-vaccini-e-medicina-etica/

Lettera aperta a mons. Schneider su vaccini e medicina etica
20 Aprile 2021 Gianfranco Amato Blog
A S.E. mons. Athanasius Schneider
Vescovo titolare di Celerina
Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Maria Santissima in Astana

Eccellenza Rev.ma,

molti in tutto il mondo hanno letto l’intervento di V.E. del 19 febbraio 2021 – Unmasking COVID-19: Vaccines, Mandates, and Global Health – con grande consolazione, riconoscendovi una voce di verità, rara e preziosa.

Anche in Italia, associazioni e gruppi impegnati in favore del diritto alla vita non sono rimasti indifferenti. Molti hanno trovato nell’appello di V.E. ad un «nuovo movimento per la vita», che combatta «in modo chiaro e inequivocabile, contro le medicine contaminate dall’aborto, contro l’abuso di parti del corpo del nascituro», un potente stimolo a ripensare l’azione, non abbandonando certo la meritoria battaglia sin qui condotta nei decenni, ma anzi portandola a coerente completezza nella nuova prospettiva d’una critica integrale relativa alla legittimità etica e giuridica dell’uso di cellule embrionali e fetali nell’ambito della sperimentazione e dell’industria farmaceutica, cosmetica (e affini).

Questa nostra vuole essere appunto una risposta di adesione al suo appello del 19 febbraio 2021.

La difesa della vita umana innocente dal concepimento alla morte naturale non può ammettere compromessi o eccezioni. O è intransigente ed integrale, o non è! O è lucidamente e rigorosamente coerente, o non è!

Riconoscere che l’essere umano è persona sin dal concepimento e mai cessa di esserlo, qualunque ne sia lo stato clinico fisico-psichico in cui si possa trovare sino alla morte naturale, implica necessariamente il dover riconoscere come omicidio ogni soppressione della vita umana, senza distinzione alcuna relativa all’età o alle condizioni, prenatali o postnatali della vittima.

La soppressione della vita umana innocente non solo è sempre gravemente illecita, sotto il profilo morale, ma occorre che sia sempre giuridicamente riprovata. La condanna penale dell’omicidio, qualunque sia l’età prenatale o postnatale della vittima, è richiesta dalla giustizia, necessaria per ogni ordinamento.

Nessun ordinamento giuridico positivo può esigere di essere riconosciuto come legittimo contemplando la possibilità di sopprimere legalmente una persona umana innocente. Ugualmente, nessun ordinamento giuridico positivo può presumere legittimità prevedendo la possibilità legale di reificare e strumentalizzare la vita umana innocente per finalità di ricerca e/o di produzione (farmaceutica, cosmetica, alimentare).

Una società che non solo tollera ma giunge a considerare normale l’uso sistematico ed abituale di cellule derivate dall’uccisione di persone umane innocenti di età prenatale per gli scopi più vari, risulta avere smarrito ragione e giustizia, nonché capacità di giudizio etico.

Chi difende il diritto alla vita, per non cadere in una contraddizione esiziale, non può che essere inequivocabile nell’affermare l’assoluta illiceità morale e giuridica di qualunque forma di aborto volontario (chirurgico o chimico-farmacologico), come di ogni produzione e crioconservazione di embrioni umani, di manipolazione e sfruttamento di embrioni umani, di infanticidio, di eutanasia, di suicidio assistito. Ma ciò non è ancora sufficiente!

È doveroso che i difensori della vita umana, per non condannarsi all’incoerenza e/o all’irrilevanza, prendano atto del fatto che la produzione, la reificazione e la manipolazione degli embrioni umani, così come lo sfruttamento di cellule fetali ricavate da persone umane di età prenatale, è oggi parte di un enorme e globale sistema economico, tecnico ed industriale.

Condannare l’aborto senza però condannare quell’enorme struttura tecno-produttiva dell’uso reificante/strumentalizzante della vita umana in età prenatale, se non ipocrisia, certamente è miopia intellettuale ed operativa.

La battaglia in difesa della vita umana, oggi, non può che essere ANCHE impegno contro quelle prassi e quelle strutture che degradano la vita innocente a riserva di materiale biologico, utilizzabile nel campo della sperimentazione e della produzione.

È una battaglia anzitutto culturale. Si tratta di rifiutare nel modo più netto quella cultura del desiderio che considera l’essere umano in età prenatale come disponibile per qualsivoglia scopo, finanche per diventare materiale di consumo.

È un compito da condurre sotto tutti i versanti e nel modo più efficace, non ultimo il richiamare ogni uomo alla sollecitudine:
nel rifiutare qualunque prodotto (farmaceutico, cosmetico, alimentare) che presenti anche il pur minimo legame con la soppressione della vita umana innocente
nel boicottare (ad esempio, rifiutandosi di esserne clienti, azionisti, obbligazionisti, etc.) tutte quelle imprese che nella propria attività produttiva o sperimentale facciano uso di cellule embrionali e/o fetali.

Si tratta, poi, di agire sul piano giurisprudenziale e legislativo, affinché sia legalmente riprovato e penalmente sanzionato qualunque utilizzo di cellule embrionali e fetali umane ricavate dalla soppressione della vita umana innocente e parimenti sia legalmente inibito qualunque commercio di cellule e/o tessuti umani.

Ciò, NON contro la medicina e la farmaceutica, ma piuttosto per una produzione eticamente condotta dei farmaci e dei cosmetici. Nessun vaccino, nessun farmaco, nessun cosmetico, nessun alimento deve essere prodotto o sperimentato utilizzando cellule umane embrionali e/o fetali, ricavate dall’uccisione di un innocente. Qualunque utilizzo e qualunque commercio di tessuti e cellule embrionali/fetali umane, ricavate dalla soppressione della vita innocente, è moralmente inaccettabile e deve essere legalmente escluso.

Questo si palesa l’impegno integrale e coerente per le associazioni ed i gruppi che hanno a cuore la difesa della vita umana.

Pertanto ci impegniamo a dare continuità ideale ed attuazione generosa all’appello lanciato da V.E. il 19 febbraio 2021.

Chiediamo la sua benedizione;

Mirco Agerde – Movimento Mariano Regina dell’Amore

Gianfranco Amato – Giuristi per la Vita

Antonio Brandi – Associazione Pro Vita & Famiglia

Giorgio Celsi – Associazione Ora et labora in difesa della Vita

Francesco Fontana – Associazione Iustitia in Veritate

Giovanni Formicola – Opzione Benedetto

Massimo Viglione – Confederazione dei Triarii


Sottoscrivono:

Francesco Agnetti (giurista)
Francesco Mario Agnoli (magistrato, Presidente aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, già membro del Consiglio Superiore della Magistratura)
Milton Amabile (farmacista)
Francesco Avanzini (medico)
Patrizia Azzali (medico)
Pier Luigi Bianchi Cagliesi (giornalista)
Antonio Bianco (coordinatore della Triarii Web Tv)
Eleonora Bonfanti (studentessa, Presidente di Nova Civilitas Giovani)
Luca Campanotto (giurista)
Fabio Candalino (giurista)
Maria Capozza (giurista, presidente Associazione Giovanna d’Arco ONLUS)
Marco Casadei (medico)
Anna Egidia Catenaro (giurista, presidente Associazione Avvocatura in Missione)
Ugo Cepparulo (giurista)
Palmiro Clerici (medico veterinario)
Cecilia Collini (giurista)
Marina Corsi (farmacista)
Cristina Costa (docente)
Dottoressa Silvana De Mari (medico)
Matteo De Martino (medico)
Donato Carmelo Dellino (medico, responsabile dell’Associazione Medicina e Persona Puglia)
Alfredo de Matteo (membro del Comitato per la Marcia per la Vita)
Luca Di Fazio (giurista)
Stefano Fontana (presidente Associazione LiFE-libertà famiglia educazione)
Enzo Fortunato (presidente Associazione Europa Benedettina)
Paolo Gabelli
Luca Ghirardi (giurista)
Cristiano Gobbi (giurista e canonista, Presidente Circolo culturale G. Mattiussi S.J.)
Roberto Grieco (medico)
Emilio Guidi
Paolo Gulisano (medico)
Maria Eleonora Iannucci (farmacista)
Vladimir Kosic (già Assessore alla Sanità della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia)
essa Rosanna Lallone (consulente Welfare del Centro servizi al volontariato di Bari)
Alessandro Laudani (medico)
Stefano Martinolli (medico)
Dottoressa Wanda Massa
Massimiliano Mirto (docente di filosofia)
Carmine Napolitano (medico)
Simone Ortolani (giornalista, Presidente Associazione culturale San Michele Arcangelo)
Dottoressa Valentina Plano (farmacista)
Domenica Riello (giurista)
Manuela Romano (giurista)
Mauro Roseano (medico)
Arianna Scala (farmacista)
Bruno Sconocchia (giurista, presidente Associazione Sunodia)
Clara Suardi (ostetrica)
Paolo Tanga (già Direttore Principale di Banca d’Italia)
Luciano Tenze (medico)
Enrico Tolentinati (medico)
Chiara Torti (ostetrica)
Marco Tosatti (giornalista)
Daniele Trabucco (docente di diritto costituzionale)
Giovanni Turco (docente di filosofia del diritto)
Dottoressa Chiara Margherita Ulisse (infermiera)
Piero Uroda (farmacista, Presidente dell’Unione Farmacisti Cattolici Italiani)
Aldo Maria Valli (giornalista)
Maria Prassede Venturini (medico)
Fabrizio Verduchi (Presidente di Italia Cristiana)
http://gianfrancoamato.it/lettera-aperta-a-mons-schneider-su-vaccini-e-medicina-etica/
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Covid, un vescovo e un parroco mettono in guardia dai vaccini https://www.informazionecattolica.it/2021/03/04/covid-un-vescovo-e-un-parroco-mettono-in-guardia-dai-vaccini/?cli_action=1621023805.789

ECCLESIA & DINTORNI
Covid, un vescovo e un parroco mettono in guardia dai vaccini
4 Marzo 2021 Athanasius Schneiderparrocovaccinivescovo
https://www.informazionecattolica.it/2021/03/04/covid-un-vescovo-e-un-parroco-mettono-in-guardia-dai-vaccini/?cli_action=1621023805.789

IL VESCOVO KAZAKO ATHANASIUS SCHNEIDER HA INVITATO A PROTESTARE CONTRO LA PRODUZIONE DI MEDICINALI OTTENUTI ANCHE CON PARTI DEI FETI ABORTITI: “È UN ACCUMULO DI CRIMINI”
Di Emanuela Maccarrone

“Dobbiamo creare un nuovo movimento per la vita. Penso tuttavia che ora sia arrivato un nuovo tempo, una nuova fase, un nuovo periodo per tutti i movimenti pro-vita perché protestino, in modo chiaro e inequivocabile, contro le medicine contaminate dall’aborto, contro l’abuso di parti del corpo del nascituro”. Così ha affermato il vescovo kazako monsignor Athanasius Schneider.

Il vescovo ausiliare di Astana (Kazakistan), lo scorso 19 febbraio è intervenuto ad una conferenza online dal titolo ‘Unmasking COVID-19: Vaccines, Mandates, and Global Salute’, organizzata dal sito nord americano LifeSiteNews, e nel corso della conferenza ha ribadito l’urgenza di un’azione efficace e tenace contro la produzione dei vaccini contenenti cellule fetali.

Secondo il vescovo l’azione portata avanti dai movimenti pro-vita è lodevole come protesta contro l’aborto ma, da ora, occorre un’azione più dura, anche nell’impedire la produzione di vaccini che contengano cellule fetali.

Riguardo alla posizione ufficiale del Vaticano (Linee guide del 2020), che ha consentito ai cattolici di avvalersi dei vaccini contaminati dall’aborto, monsignor Schneider ha dichiarato che i cristiani non possono “semplicemente dissociarsi” dalla produzione di vari medicinali, quando quest’ultime sono il risultato della macellazione di bambini prematuri.

“La voce del sangue dei bambini non ancora nati grida a Dio, e questo vale sia per i vaccini contaminati dall’aborto che per le medicine contaminate dall’aborto. Questa voce sta gridando in tutto il mondo e dobbiamo svegliarci. Nessuno che sia veramente profondamente preoccupato per la difesa della vita e della legge morale può tacere o rimanere tranquillo e rassegnarsi a questa situazione”, ha dichiarato il vescovo.
Secondo il monsignore in Vaticano non hanno percepito “la gravità della situazione”, e “l’accumulo di crimini” che si nasconde dietro a vaccini prodotti con feti abortiti. “Il primo crimine è l’omicidio, l’assassinio del nascituro. Poi c’è l’estrazione delle cellule: è un crimine, è orribile. E poi c’è il riciclaggio di queste parti del corpo. E poi c’è la commercializzazione e via dicendo. E poi c’è la fabbricazione di medicinali e la fabbricazione di vaccini”, ha spiegato il vescovo.

Dinanzi a tutto ciò, secondo il vescovo, i cattolici non possono “far finta di niente” e continuare a usare medicinali contaminati dagli aborti, solo perché si pensa di essere “lontani dal male”, poiché “ciò non è vero. Si entra in questa catena”. Il monsignore ha invitato i credenti, ogni persona di buona volontà e le organizzazioni pro-vita. a protestare vivamente e con voce unanime: “non saremo mai d’accordo, non ammetteremo mai nelle nostre vite questi mali”.

Monsignor Schneider ha citato l’esempio dei primi martiri cristiani che, piuttosto di servire gli idoli, hanno avuto il coraggio di affrontare le persecuzioni e chiede ai credenti di oggi lo stesso coraggio di protestare anche a costo della “prigione” e della “morte”, piuttosto che ricevere benefici per la salute derivanti dall’omicidio di bambini non nati.

Sulla stessa lunghezza d’onda di Monsignor Schneider si è espresso, nel video che segue, un parroco italiano.

Si tratta di Don Giorgio Ghio. Nato a Roma nel 1964, dopo la maturità classica ha dapprima effettuato studi linguistici, quindi quelli filosofico-teologici di base, seguiti da studi musicali presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra. Ha conseguito il baccalaureato in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense nel 1993, la licenza e il dottorato in Scienze Ecclesiastiche Orientali presso il Pontificio Istituto Orientale rispettivamente nel 2008 e nel 2015. Ordinato sacerdote nel 1995, ha esercitato il ministero in Italia e all’estero.
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Un vescovo: "dopo il Covid esiste il pericolo di una forma di comunismo statale"

"Non è stata ancora eseguita un'analisi obiettiva dell'origine di Covid-19. Esistono varie opinioni sul fatto che questo virus sia stato prodotto o sia di origine naturale. Questo sarà visto più chiaramente in futuro. La situazione oggettiva di un confinamento di quasi l'intera popolazione del pianeta è unica e questa…19 Maggio 2020

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https://www.renovatio21.com/vaccini-con-aborti-ultimo-passo-del-satanismo-parla-monsignor-schneider/


EPIDEMIE SPIRITO VACCINI 11 OTTOBRE 2020
Vaccini con aborti, «ultimo passo del Satanismo». Parla Monsignor Schneider

https://www.renovatio21.com/vaccini-con-aborti-ultimo-passo-del-satanismo-parla-monsignor-schneider/


Un altro religioso cattolico si è espresso con chiarezza sul caso delle linee cellulari provenienti da feto abortito contenute nei vaccini – anche e soprattutto nei vaccini candidati come anti-COVID-19.
«Questo è per me l’ultimo passo del satanismo: che Satana e il governo mondiale – in definitiva il governo mondiale massonico – obbligheranno tutti, anche la Chiesa, ad accettare l’aborto in questo modo. E quindi dobbiamo resistere molto fortemente contro questo, se arriva».

«Il segno esteriore della mascherina che tutta la popolazione deve indossare è sproporzionato. È un segno esteriore che l’intera popolazione è sottomessa, e che coloro che ci governano hanno ora nelle loro mani l’intera popolazione, proprio come schiavi obbedienti»

Mons. Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana in Kazakistan, ha usato queste parole in una recente intervista in Francia con la testata pro-life canadese Lifesitenews. Il vescovo tedesco-centrasiatico ha ha risposto con precisione a varie domande sull’attuale crisi del COVID-19, che secondo il vescovo Schneider ha portato il mondo in una «dittatura sanitaria».

Parlando delle mascherine obbligatorie, il vescovo Schneider ha detto: «Il segno esteriore della mascherina che tutta la popolazione deve indossare è sproporzionato. È un segno esteriore che l’intera popolazione è sottomessa, e che coloro che ci governano hanno ora nelle loro mani l’intera popolazione, proprio come schiavi obbedienti e burattini. Questo è molto pericoloso e dovrebbe destare profonda preoccupazione».

Schneider ha detto a LiteSite di temere che la pandemia COVID-19 venga utilizzata come un passo verso il «governo mondiale» attraverso il «controllo» in una situazione che non ha esitato a confrontare con la sua esperienza da ragazzo sotto il dominio sovietico. Ha sottolineato in particolare il grado di ateismo raggiunto dalla preoccupazione esclusiva per le realtà corporali.


«Questo è per me l’ultimo passo del satanismo: che Satana e il governo mondiale – in definitiva il governo mondiale massonico – obbligheranno tutti, anche la Chiesa, ad accettare l’aborto in questo modo. E quindi dobbiamo resistere molto fortemente contro questo, se arriva. Dobbiamo anche accettare di divenire martiri»

Per il futuro, il vescovo Schneider sospetta che in qualche modo a tutti i governi e a tutte le persone verrà chiesto di collaborare all’aborto attraverso la somministrazione obbligatoria di vaccini utilizzando cellule prelevate da bambini abortiti.

«Non sto affermando ora che questo accadrà, ma è un mio sospetto: mi sembra realistico che questo possa accadere. Questo è per me l’ultimo passo del satanismo: che Satana e il governo mondiale – in definitiva il governo mondiale massonico – obbligheranno tutti, anche la Chiesa, ad accettare l’aborto in questo modo. E quindi dobbiamo resistere molto fortemente contro questo, se arriva. Dobbiamo anche accettare di divenire martiri».

Immagine di Monegasque2 via Wikimedia pubblicata su licenza Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

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Lettera Aperta a Mons. Schneider su Vaccini e Medicina Etica.

19 Aprile 2021 Pubblicato da Marco Tosatti





Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, offriamo alla vostra riflessione questa lettera aperta indirizzata a Sua Eccellenza Athanasius Schneider, che può costituire il germe di una nuova iniziativa a favore della difesa della vita e della dignità della persona umana, di ogni essere umano. Buona lettura e condivisione.
§§§

A Sua
Ecc.za Ill.ma e Rev.ma
Mons. Athanasius Schneider
Vescovo titolare di Celerina
Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Maria Santissima in Astana

https://www.marcotosatti.com/2021/04/19/lettera-aperta-a-mons-schneider-su-vaccini-e-medicina-etica/

Eccellenza Rev.ma,

molti in tutto il mondo hanno letto l’intervento di V.E. del 19 febbraio 2021 – Unmasking COVID-19: Vaccines, Mandates, and Global Salute – con grande consolazione, riconoscendovi una voce di verità, rara e preziosa.

Anche in Italia, associazioni e gruppi impegnati in favore del diritto alla vita non sono rimasti indifferenti. Molti hanno trovato nell’appello di V.E. ad un «nuovo movimento per la vita», che combatta «in modo chiaro e inequivocabile, contro le medicine contaminate dall’aborto, contro l’abuso di parti del corpo del nascituro», un potente stimolo a ripensare l’azione, non abbandonando certo la meritoria battaglia sin qui condotta nei decenni, ma anzi portandola a coerente completezza nella nuova prospettiva d’una critica integrale relativa alla legittimità etica e giuridica dell’uso di cellule embrionali e fetali nell’ambito della sperimentazione e dell’industria farmaceutica, cosmetica (e affini).

Questa nostra vuole essere appunto una risposta di adesione al suo appello del 19 febbraio.

La difesa della vita umana innocente dal concepimento alla morte naturale non può ammettere compromessi o eccezioni. O è intransigente ed integrale, o non è! O è lucidamente e rigorosamente coerente, o non è!

Riconoscere che l’essere umano è persona sin dal concepimento e mai cessa di esserlo, qualunque ne sia lo stato clinico fisico-psichico in cui si possa trovare sino alla morte naturale, implica necessariamente il dover riconoscere come omicidio ogni soppressione della vita umana, senza distinzione alcuna relativa all’età o alle condizioni, prenatali o postnatali della vittima.

La soppressione della vita umana innocente non solo è sempre gravemente illecita, sotto il profilo morale, ma occorre che sia sempre giuridicamente riprovata. La condanna penale dell’omicidio, qualunque sia l’età prenatale o postnatale della vittima, è richiesta dalla giustizia, necessaria per ogni ordinamento.

Nessun ordinamento giuridico positivo può esigere di essere riconosciuto come legittimo contemplando la possibilità di sopprimere legalmente una persona umana innocente. Ugualmente, nessun ordinamento giuridico positivo può presumere legittimità prevedendo la possibilità legale di reificare e strumentalizzare la vita umana innocente per finalità di ricerca e/o di produzione (farmaceutica, cosmetica, alimentare).

Una società che non solo tollera ma giunge a considerare normale l’uso sistematico ed abituale di cellule derivate dall’uccisione di persone umane innocenti di età prenatale per gli scopi più vari, risulta avere smarrito ragione e giustizia, nonché capacità di giudizio etico.

Chi difende il diritto alla vita, per non cadere in una contraddizione esiziale, non può che essere inequivocabile nell’affermare l’assoluta illiceità morale e giuridica di qualunque forma di aborto volontario (chirurgico o chimico-farmacologico), come di ogni produzione e crioconservazione di embrioni umani, di manipolazione e sfruttamento di embrioni umani, di infanticidio, di eutanasia, di suicidio assistito. Ma ciò non è ancora sufficiente!

È doveroso che i difensori della vita umana, per non condannarsi all’incoerenza e/o all’irrilevanza, prendano atto del fatto che la produzione, la reificazione e la manipolazione degli embrioni umani, così come lo sfruttamento di cellule fetali ricavate da persone umane di età prenatale, è oggi parte di un enorme e globale sistema economico, tecnico ed industriale.

Condannare l’aborto senza però condannare quell’enorme struttura tecno-produttiva dell’uso reificante/strumentalizzante della vita umana in età prenatale, se non ipocrisia, certamente è miopia intellettuale ed operativa.

La battaglia in difesa della vita umana, oggi, non può che essere ANCHE impegno contro quelle prassi e quelle strutture che degradano la vita innocente a riserva di materiale biologico, utilizzabile nel campo della sperimentazione e della produzione.

È una battaglia anzitutto culturale. Si tratta di rifiutare nel modo più netto quella cultura del desiderio che considera l’essere umano in età prenatale come disponibile per qualsivoglia scopo, finanche per diventare materiale di consumo.

È un compito da condurre sotto tutti i versanti e nel modo più efficace, non ultimo il richiamare ogni uomo alla sollecitudine
nel rifiutare QUALUNQUE prodotto (farmaceutico, cosmetico, alimentare) che presenti anche il pur minimo legame con la soppressione della vita umana innocente;
nel boicottare (ad esempio, rifiutandosi di esserne clienti, azionisti, obbligazionisti, etc.) TUTTE quelle imprese che nella propria attività produttiva o sperimentale facciano uso di cellule embrionali e/o fetali.

Si tratta, poi, di agire sul piano giurisprudenziale e legislativo, affinché sia legalmente riprovato e penalmente sanzionato qualunque utilizzo di cellule embrionali e fetali umane ricavate dalla soppressione della vita umana innocente e parimenti sia legalmente inibito qualunque commercio di cellule e/o tessuti umani.

Ciò, NON contro la medicina e la farmaceutica, ma piuttosto per una produzione eticamente condotta dei farmaci e dei cosmetici. Nessun vaccino, nessun farmaco, nessun cosmetico, nessun alimento deve essere prodotto o sperimentato utilizzando cellule umane embrionali e/o fetali, ricavate dall’uccisione di un innocente. Qualunque utilizzo e qualunque commercio di tessuti e cellule embrionali/fetali umane, ricavate dalla soppressione della vita innocente, è moralmente inaccettabile e deve essere legalmente escluso.

Questo si palesa l’impegno integrale e coerente per le associazioni ed i gruppi che hanno a cuore la difesa della vita umana.

Pertanto ci impegniamo a dare continuità ideale ed attuazione generosa all’appello lanciato da V.E. il 19 febbraio 2021.

Chiediamo la sua benedizione;

Mirco Agerde – Movimento Mariano Regina dell’Amore

Gianfranco Amato – Giuristi per la Vita

Antonio Brandi – Associazione Pro Vita & Famiglia

Giorgio Celsi – Associazione Ora et labora in difesa della Vita

Francesco Fontana – Associazione Iustitia in Veritate

Giovanni Formicola – Opzione Benedetto

Massimo Viglione – Confederazione dei Triarii https://www.marcotosatti.com/2021/04/19/lettera-aperta-a-mons-schneider-su-vaccini-e-medicina-etica/

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Monsignor Schneider / Il sangue dei bambini non nati grida a Dio da vaccini e farmaci contaminati dall’aborto
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by Aldo Maria Valli
Cari amici di Duc in altum, monsignor Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana, nel Kazakistan, ha inviato al blog questo contributo che volentieri vi propongo. L’articolo del vescovo Schneider torna sulla controversa questione della liceità di farmaci e vaccini realizzati mediante l’uso di linee cellulari provenienti da feti abortiti volontariamente.
L’argomento è delicato e fonte di profonde divisioni. Desidero precisare che il titolare di questo blog non è un no-vax e non lo è mai stato. Preciso altresì che occuparsi della questione non vuole essere un attacco strumentale a papa Francesco, dal momento che il pontefice ha esortato alla vaccinazione contro il Covid come dovere morale. Ritengo semplicemente che in una situazione come l’attuale, nella quale la biotecnologia pone questioni sempre nuove nel campo del transumanesimo e il problema del vaccino riguarda praticamente l’intera popolazione del pianeta, affrontare certe questioni dal punto di vista della morale cattolica sia doveroso.
A.M.V.
***

Vaccini contaminati dall’aborto e cultura della morte

di monsignor Athanasius Schneider*

Le potenze mondiali anti-cristiane che promuovono la cultura della morte perseguono l’obiettivo di imporre a tutta la popolazione mondiale la partecipazione implicita, anche se distante e per così dire passiva, all’aborto. Tale coinvolgimento remoto è di per sé un male a causa delle circostanze storiche straordinarie in cui queste potenze mondiali promuovono l’omicidio di bambini non nati e lo sfruttamento dei resti dei loro corpi. Usando tali vaccini e farmaci, che utilizzano linee cellulari provenienti da bambini abortiti, beneficiamo fisicamente dei “frutti” o “benefici” di uno dei più grandi mali dell’umanità, vale a dire il crudele genocidio dei nascituri. Perché se un bambino innocente non fosse stato crudelmente assassinato, non avremmo questi concreti farmaci o vaccini nel nostro corpo. Non dobbiamo essere così ingenui da non vedere che dietro questi vaccini e farmaci non ci sono solo i nostri benefici per la salute: c’è anche la promozione della cultura della morte. Certamente, alcuni sostengono che anche se le persone non prendessero questi vaccini, l’industria dell’aborto continuerebbe comunque. Se smettessimo di prendere tali vaccini o farmaci, non ridurremo il numero di aborti, ma non è di questo che si tratta qui. Il problema è l’indebolimento morale della nostra resistenza al crimine dell’aborto e al crimine della tratta, dello sfruttamento e della commercializzazione delle parti del corpo dei bambini assassinati. L’uso di tali farmaci e vaccini aggiungerà in qualche modo un sostegno morale, anche se indiretto, a questa orribile situazione. Guardando la risposta dalla Chiesa cattolica, gli abortisti e i responsabili della ricerca biomedicale concluderanno che la gerarchia ha acconsentito a questa situazione che comprende un’intera catena di crimini contro la vita, e che giustamente può essere descritta come una “catena di morte”. Abbiamo davvero bisogno di svegliarci per vedere i reali pericoli, le conseguenze e le circostanze della situazione attuale.

Teorie giustificatrici per l’uso dei vaccini contaminati dall’aborto

I documenti rilevanti della Santa Sede (del 2005, 2008 e 2020), che trattano la questione dei vaccini derivati da linee cellulari provenienti dall’assassinio di un bambino non nato, non sono decisioni infallibili del Magistero. Gli argomenti nei documenti citati a favore della liceità morale dell’uso di vaccini contaminati dall’aborto sono in definitiva troppo astratti. Dobbiamo approfondire questo problema e non attenerci in questo caso al positivismo e al formalismo giuridico di teorie astratte della cooperazione con il male o del volontario indiretto o del doppio effetto, o comunque si vogliano chiamare tali teorie giustificatrici.

Dobbiamo andare più a fondo, alle radici, e considerare la proporzionalità. Questa particolare catena di orribili crimini – omicidio, rimozione di tessuti e parti del corpo dai bambini assassinati, tratta e commercializzazione delle parti del loro corpo per mezzo della produzione e del test di farmaci e vaccini – è sproporzionata rispetto ad altri crimini come il profitto dal lavoro degli schiavi, il pagamento delle tasse, eccetera. Persino esempi storici più impressionanti, che talvolta sono addotti per giustificare la liceità dell’uso dei vaccini contaminati dall’aborto, non sono paragonabili a questo nostro caso. A causa della gravità della natura dell’aborto e della crescente industria abortista e della ricerca biomedicale che comprende la tratta e lo sfruttamento delle parti del corpo dei bambini abortiti, il principio della cooperazione materiale o altri simili teorie non possono essere applicati in questo caso. È anche estremamente anti-pastorale e controproducente permettere l’uso dei vaccini contaminati dall’aborto in questo momento storico. Le anime dei bambini assassinati, delle cui parti del corpo ora la gente sta beneficiando attraverso farmaci e vaccini, vivono e hanno un nome davanti a Dio.

Quando qualcuno usa questo vaccino contaminato dall’aborto, è direttamente e personalmente davanti alla siringa con il vaccino. Se qualcuno paga le tasse, non è confrontato direttamente e personalmente con l’atto di un aborto specifico. Lo Stato non ti sta chiedendo specificamente di dare i tuoi soldi qui e ora per questo specifico atto di aborto. Lo Stato spesso usa i nostri soldi contro la nostra volontà. Quindi, l’uso di un tale vaccino contaminato dall’aborto è un confronto e un incontro molto più personale con i crimini mostruosi accumulati nella produzione di questo vaccino, rispetto al pagamento delle tasse o al beneficio delle malefatte di altri. Se il governo mi chiede direttamente e personalmente: “Prenderò i tuoi soldi per questo specifico aborto”, devo rifiutare, anche se mi portano via la casa e mi mettono in prigione.

Nei primi secoli, i cristiani versavano le tasse al governo pagano sapendo che il governo avrebbe usato alcune delle tasse per finanziare l’idolatria. Tuttavia, quando il governo ha chiesto ai cristiani di partecipare individualmente e personalmente al crimine di idolatria chiedendo loro di bruciare solo un piccolo granello di incenso davanti alla statua di un idolo, hanno rifiutato, anche a prezzo di diventare martiri, di essere assassinati per aver rispettato il primo comandamento di Dio.

Il carattere straordinariamente grave e unico dei vaccini e dei farmaci contaminati dall’aborto

Come possiamo essere e proclamare di essere contro l’aborto con la massima determinazione quando accettiamo vaccini contaminati dall’aborto, quando all’inizio di questi vaccini sta l’omicidio di un bambino? La logica e il buon senso impongono di non accettare tali vaccini o farmaci. Se un bambino non fosse stato ucciso, questi vaccini o farmaci contaminati – anche in modo remotissimo – dall’aborto non sarebbero stati prodotti. Le persone di buon senso lo vedono. Spesso, in tempi difficili, di grande confusione, Dio usa i semplici e i piccoli che dicono la verità mentre la maggioranza va con la corrente. Purtroppo, quando si tratta della questione specifica dei vaccini e dei farmaci contaminati dall’aborto, anche molte persone nella Chiesa e alcune organizzazioni cattoliche per la difesa della vita stanno andando con la corrente. Sembra che molti teologi, e anche la Santa Sede e la stragrande maggioranza dei vescovi, stiano andando con la corrente e che rimanga solo una minoranza nella Chiesa dei nostri giorni a dire: “Stop. Questo non va bene. Questo è un pericolo!” Come cristiani dobbiamo dare un segno al mondo intero non accettando questi vaccini e medicinali.

Si potrebbe chiedere ai fautori della liceità morale dell’uso di vaccini o farmaci contaminati dall’aborto: “Immagina di essere in una macchina del tempo e di vedere il crudele assassinio di un bambino non ancora nato, lo smembramento del suo corpo e la rimozione delle cellule dal suo corpo. Immagina di veder mettere queste cellule nella provetta e passare attraverso i processi di riciclaggio. E anche se ci fossero cento o mille processi chimici che si sono conclusi con quel particolare vaccino o farmaco, potresti avere un tale vaccino o farmaco nel tuo corpo con la coscienza pulita, avendo presente tutti questi singoli orribili atti dinanzi ai tuoi occhi? È difficile immaginare che porteresti questo vaccino nel tuo corpo, dal momento che avresti sempre davanti agli occhi questo terribile scenario: un bambino è stato smembrato, dalle cui parti del corpo ora traggo beneficio fisico”.

Vaccini che usano le linee cellulari provenienti da feti abortiti solo per i test

Esiste la distinzione tra la presenza diretta delle linee cellulari provenienti dall’assassinio di un bambino non nato nel vaccino e il loro uso per i test, e quest’ultimo è, ovviamente, oggettivamente meno grave. Ma non possiamo accettare nemmeno l’uso di queste cellule o delle linee cellulari solo per i test, poiché questo ci avvicina al crimine di commercializzare parti del corpo di bambini uccisi. Anche in questo caso c’è un accumulo di orribili crimini. Il primo terribile crimine è l’uccisione di un bambino. Il secondo crimine è l’uso di queste linee cellulari nei processi del laboratorio. Usare queste linee cellulari per i test è un altro crimine. Non possiamo partecipare a questo accumulo di crimini in nessun modo e non possiamo beneficiare dei loro “sottoprodotti”.

L’obbligo di resistere

Immaginiamo la possibilità che tutta l’umanità proibisca rigorosamente l’aborto in ogni caso. Se così fosse, l’industria farmaceutica e medicale dovrebbe cercare alternative, e Dio le darebbe, se osservassimo in modo più coerente la sua legge, specialmente il quinto comandamento. Dio invece ci punirà se usiamo vaccini e farmaci che sono stati prodotti o testati dalle linee cellulari provenienti da bambini uccisi! Dobbiamo essere più soprannaturali e più coerenti nella nostra decisione. Dobbiamo resistere al mito che non ci siano alternative. Se accettiamo tali vaccini, aiuteremo a diffondere il mito che non ci sono alternative. Un’alternativa c’è! Tuttavia, le potenze mondiali anti-cristiane non ammetteranno che esistano alternative e continueranno a favorire vaccini e farmaci contaminati dall’aborto. Dobbiamo resistere. Anche se siamo pochi, una minoranza di credenti, sacerdoti e vescovi, la verità continuerà a prevalere. La storia un giorno dirà che anche alcuni bravi cattolici cedettero, anche alti prelati responsabili della Santa Sede furono deboli di fronte a una crescente industria biomedicale e farmaceutica che usava linee cellulari provenienti dall’assassinio di bambini non nati per produrre e testare vaccini e farmaci. La storia dirà che tutti loro si lasciarono accecare da teorie astratte sulla partecipazione materiale, dalla teoria del profitto tratto dalle azioni malvagie degli altri, dalla teoria del volontario indiretto o del doppio effetto, o comunque si voglia chiamare una tale teoria giustificatrice.

Dobbiamo seguire la verità. Anche se perdessimo tutti i nostri amici, dovremmo seguire la nostra coscienza, come hanno fatto san Tommaso Moro e san Giovanni Fisher. È un segno degli ultimi tempi che anche bravi cattolici siano confusi su questa materia importante. Possiamo pensare alle parole di nostro Signore quando disse che anche gli eletti saranno ingannati (cfr. Mt. 24, 24). Dopo un po’ di tempo Dio mostrerà alcune conseguenze a queste persone che anche nella Chiesa stanno difendendo la liceità dell’uso di vaccini macchiati dall’aborto. I loro occhi saranno aperti perché la verità è così potente. Dobbiamo vivere per la verità e per l’eternità.

Rimanere in silenzio, accettare la situazione dell’uso già diffuso di parti del corpo di bambini assassinati per la ricerca biomedicale e approvare questa ingiustizia con gli argomenti della teoria astratta della “cooperazione materiale”, o comunque si voglia chiamare una tale teoria giustificatrice, significa una cecità spirituale e una grave omissione in un momento storico drammatico, in cui i cristiani dovrebbero invece alzarsi in piedi e proclamare al mondo intero: “Non accetteremo mai questa ingiustizia, anche se è già così diffusa in medicina! Non è consentito trattare i nascituri, le vite delle persone più deboli e indifese del mondo intero, in un modo così degradante affinché i già nati possono trarne un temporaneo beneficio per la salute”.

Ivan Karamazov nel famoso romanzo di Dostoevskij I fratelli Karamazov pone la fatale domanda: “Supponi – chiede Ivan ad Alesa – che fossi tu stesso a innalzar l’edificio del destino umano, con la meta suprema di render felici gli uomini, di dar loro, alla fine, la pace e la tranquillità: ma, per conseguire questo, si presentasse come necessario e inevitabile far soffrire per lo meno solo una minuscola creatura […] e sulle sue invendicate povere lacrime fondare codesto edificio: consentiresti tu a esserne l’architetto a queste condizioni? Parla senza mentire”.

Memorabili sono le parole con cui papa Giovanni Paolo II ha condannato risolutamente ogni sperimentazione sugli embrioni, dichiarando: “Nessuna circostanza, nessuna finalità, nessuna legge al mondo potrà mai rendere lecito un atto che è intrinsecamente illecito, perché contrario alla Legge di Dio, scritta nel cuore di ogni uomo, riconoscibile dalla ragione stessa, e proclamata dalla Chiesa. La valutazione morale dell’aborto è da applicare anche alle recenti forme di intervento sugli embrioni umani che, pur mirando a scopi in sé legittimi, ne comportano inevitabilmente l’uccisione. È il caso della sperimentazione sugli embrioni, in crescente espansione nel campo della ricerca biomedica e legalmente ammessa in alcuni Stati. Se «si devono ritenere leciti gli interventi sull’embrione umano a patto che rispettino la vita e l’integrità dell’embrione, non comportino per lui rischi sproporzionati, ma siano finalizzati alla sua guarigione, al miglioramento delle sue condizioni di salute o alla sua sopravvivenza individuale», si deve invece affermare che l’uso degli embrioni o dei feti umani come oggetto di sperimentazione costituisce un delitto nei riguardi della loro dignità di esseri umani, che hanno diritto al medesimo rispetto dovuto al bambino già nato e ad ogni persona. La stessa condanna morale riguarda anche il procedimento che sfrutta gli embrioni e i feti umani ancora vivi — talvolta «prodotti» appositamente per questo scopo mediante la fecondazione in vitro — sia come «materiale biologico» da utilizzare sia come fornitori di organi o di tessuti da trapiantare per la cura di alcune malattie. In realtà, l’uccisione di creature umane innocenti, seppure a vantaggio di altre, costituisce un atto assolutamente inaccettabile” (Evangelium Vitae, 62-63).

Il sangue dei bambini non nati assassinati grida a Dio dai farmaci e dai vaccini che – non importa come – abusano i resti dei loro corpi. Dobbiamo fare riparazione per questi crimini accumulati nella produzione di farmaci e vaccini. Non dobbiamo solo chiedere perdono a Dio, che scruta il cuore e i reni (cfr Ap 2, 23), ma anche chiedere perdono alle anime di tutti i bambini non nati assassinati che hanno un nome davanti a Dio. In particolare, dovremmo chiedere perdono alle anime di quei bambini le cui parti del corpo sono utilizzate in modi così degradanti per beneficio della salute dei vivi. È incomprensibile come ecclesiastici e bravi cattolici, con l’aiuto di teorie astratte della teologia morale, possano calmare le coscienze dei credenti e consentire loro di usare tali farmaci e vaccini.

Il sangue dei bambini non nati assassinati grida a Dio dai farmaci e i vaccini contaminati dall’aborto! Che il Signore sia propizio verso di noi! Kyrie eleison!

*Vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Maria Santissima ad Astana

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Il governo britannico ha pubblicato il 15 ° rapporto sulle reazioni avverse ai vaccini Covid

Il rapporto del governo del Regno Unito ha raccolto i dati immessi fino al 5 maggio […] . A questo punto sono state somministrate circa 11,4 milioni di prime dosi del vaccino Pfizer / BioNTech e 23,3 milioni di prime dosi del vaccino dell’Università di Oxford / AstraZeneca. C’erano state anche circa 8,7 milioni di seconde dosi di Pfizer e 7,5 milioni di seconde dosi di AstraZeneca somministrate entro questa data.

La nostra prima analisi dei dati che vi abbiamo riportato all’inizio di febbraio ha mostrato che c’erano state 49.472 reazioni avverse al vaccino Pfizer e 21.032 reazioni avverse al vaccino di Oxford fino al 24 gennaio 2021, con un tasso di 1 in ogni 333 persone che ricevono il vaccino e subiscono una grave reazione avversa.

Nell’arco di quattordici settimane il numero di reazioni avverse segnalate al vaccino Pfizer è aumentato a 159.219 a partire dal 5 maggio. Il vaccino di Oxford è andato molto peggio, anche se con un sorprendente aumento del 2.858,24% nel numero di reazioni avverse segnalate tra il 24 gennaio e il 5 maggio, ora ammontando a un totale di 622.176. Ciò significa che l’attuale tasso di persone che soffrono di una grave reazione avversa dopo aver ricevuto uno dei vaccini Covid sperimentali è pari a 1 su 166 persone.

Ma è importante ricordare che questo tasso tiene conto solo delle reazioni avverse effettivamente segnalate, che si stima sia compreso tra solo l’1% e il 10%, il che significa che il tasso effettivo di reazioni avverse che si verificano è spaventosamente più alto.

Abbiamo esaminato le reazioni avverse segnalate e questo è ciò che abbiamo scoperto …

(Abbiamo utilizzato i dati mostrati nella stampa di analisi del governo del Regno Unito del vaccino Pfizer + Stampa di analisi del vaccino di Oxford .)

Il numero totale di malattie del sangue segnalate come reazioni avverse sia al vaccino Pfizer che a quello AstraZeneca è ora pari a 10.704 al 5 maggio 2021. Ciò include disturbi come la trombocitopenia, dove il tuo corpo ha un basso livello di piastrine nel sangue. Le forme gravi di questo disturbo possono portare a sanguinamento spontaneo dagli occhi, dalle gengive o dalla vescica e possono provocare la morte. Che è esattamente quello che è successo nel caso del vaccino Pfizer, con 76 casi di trombocitopenia segnalati che finora hanno provocato 1 decesso.

Il vaccino AstraZeneca, tuttavia, ha causato 4 decessi a causa di trombocitopenia, con 525 casi segnalati allo Schema Cartellino Giallo MHRA a partire dal 5 maggio 2021.

Il numero totale di disturbi cardiaci segnalati come reazioni avverse sia al vaccino Pfizer che a quello AstraZeneca è ora pari a 8380 con un totale di 147 persone che muoiono purtroppo dopo aver subito una reazione avversa di disturbo cardiaco a uno dei due vaccini. Ciò include eventi gravi come l’arresto cardiaco di cui Pfizer ha causato 58 volte fino ad ora, 21 di questi con conseguente morte.

Il vaccino Oxford ha causato finora un arresto cardiaco a 117 persone, in 29 di queste ha provocato la morte. Ciò che è anche interessante notare qui è la differenza nel numero di disturbi cardiaci che si verificano tra i due vaccini. L’MHRA ci dice costantemente che non c’è motivo di preoccuparsi poiché le reazioni avverse che si verificano sono in linea con ciò che ci aspetteremmo di vedere nella popolazione generale.

Sono state somministrate circa 20,1 milioni di dosi del vaccino Pfizer e circa 30,8 milioni di dosi di AstraZeneca . Quindi c’ è il 50,1% in più di AstraZeneca somministrati rispetto al Pfizer a partire dal 5 maggio 2021. Tuttavia ci sono stati 2.048 disturbi cardiaci a seguito del vaccino Pfizer e 6.332 disturbi cardiaci a seguito di quello AstraZeneca. Ciò rappresenta il 210% in più di disturbi cardiaci che si verificano a causa del vaccino AstraZeneca rispetto al vaccino Pfizer.

Disturbi dell’occhio, a causa di entrambi i tipi di vaccino Covid; ci sono stati 11.913 disturbi dell’occhio segnalati all’MHRA come reazioni avverse a partire dal 5 maggio 2021. In tutto i non vedenti sono 33.

Ma il vaccino di AstraZeneca va molto peggio , con 155 persone ora non vedenti. Ma questo è un aumento del 369% rispetto al vaccino Pfizer, e non suona normale a livello statistico. Lo stesso si può dire quando si confronta il numero totale di disturbi agli occhi. Ci sono stati 2.554 disturbi agli occhi segnalati come reazioni avverse a Pfizer, ma ci sono stati ben 9.359 segnalati come reazioni avverse ad AstraZeneca. Questa è una differenza del 266%, non del 51% che è sicuramente quello che dovrebbe essere se in linea con la norma.

Reazioni anafilattiche. Una reazione anafilattica è una reazione grave e potenzialmente pericolosa per la vita a un trigger. I sintomi dell’anafilassi includono sensazione di svenimento, difficoltà a respirare, battito cardiaco accelerato e ansia, e la condizione deve essere trattata in ospedale il prima possibile. Finora il vaccino Pfizer ha provocato 253 reazioni anafilattiche, provocando 1 morte non necessaria.

Ma il vaccino di Oxford rappresenta 508 casi di reazione anafilattica, con un decesso a partire dal 5 maggio 2021, secondo il rapporto del MHRA Yellow Card Scheme.

Torniamo indietro all’ottavo rapporto rilasciato dal governo del Regno Unito che copriva le reazioni avverse ai vaccini Covid segnalate al MHRA Yellow Card Scheme fino al 14 marzo 2021. All’interno di quel rapporto abbiamo scoperto che c’era stato un aumento del numero di emorragie del sistema nervoso centrale e accidenti cerebrovascolari. Tutti i diversi tipi di ictus – che si verificano a causa della rottura di un’arteria o … coaguli di sangue.

Al 14 marzo abbiamo scoperto che c’erano stati 10 casi di emorragia cerebrale con 3 decessi, 4 casi di infarto cerebrale con 1 decesso, 4 casi di ictus emorragico con 1 decesso e 12 casi di ictus ischemico tra molti altri. Oltre a 85 incidenti cerebrovascolari che hanno provocato 7 morti. Tutti segnalati come reazioni avverse al vaccino Oxford / AstraZeneca.

Ebbene, solo sette settimane dopo, a partire dal 5 maggio i 10 casi di emorragia cerebrale con 3 decessi sono aumentati a 110 casi di emorragia cerebrale con 29 decessi. Si tratta di un aumento del 1.000% del numero di casi in sole sette settimane e di un aumento dell’866,66% nelle morti risultanti.

I 4 casi di infarto cerebrale con conseguente 1 decesso sono aumentati a 50 casi di infarto cerebrale con conseguente 3 decessi. Si tratta di un aumento del 1.150% dei casi in soli sette giorni.

I 4 casi di ictus emorragico con conseguente 1 decesso sono aumentati a 24 casi di ictus emorragico con conseguente 4 decessi. Questo è un aumento del 500% nel numero di casi e un aumento del 300% nel numero di morti risultanti.

I 12 casi di ictus ischemico con 0 decessi sono aumentati a 80 casi di ictus ischemico con conseguente 3 decessi. Si tratta di un aumento del 566,66% del numero di casi in soli sette giorni.

Ma l’aumento più scioccante di tutti è nel numero di incidenti cerebrovascolari. Gli 85 incidenti cerebrovascolari segnalati che hanno provocato 7 decessi al 14 marzo 2021 sono arrivati a 650 casi in sole sette settimane e il numero di morti è più che quadruplicato per un totale di 31. Si tratta di un aumento sorprendente.

Tanto più scioccante perché i numeri che si verificano a causa del vaccino Pfizer non sono neanche lontanamente vicini, eppure è stato somministrato solo il 51% in più di vaccino AstraZeneca. Il numero di incidenti cerebrovascolari al 14 marzo 2021 dovuti al vaccino Pfizer era pari a 71, con 3 di questi che hanno provocato la morte.

Avanti veloce di sette settimane fino al 5 maggio e quel numero è salito a 198, un altro 127 di troppo, con i decessi che sono arrivati a 12. Tuttavia il numero che si è verificato a causa del vaccino di Oxford è ancora del 228,28% in più rispetto a quello che si è avuto a causa del Pfizer. Se questo fosse in linea con la norma, dovrebbe essere solo del 51%. Stiamo assistendo a un problema estremamente serio.

Lo stesso andamento può essere osservato anche nel numero di casi di paralisi segnalati come reazioni avverse ai vaccini Covid. Con 43 casi segnalati dovuti al vaccino Pfizer, ma ben 212 casi segnalati dovuti al vaccino AstraZeneca. Questa è una differenza del 393%, non il 51% che dovremmo vedere.

Ci sono state 159.219 reazioni avverse segnalate al vaccino Pfizer a partire dal 5 maggio 2021, con 370 di queste che hanno purtroppo provocato la morte.

Il 14 marzo sono state segnalate 294.820 reazioni avverse al vaccino AstraZeneca con 326 di queste che hanno purtroppo provocato la morte. Anche sette settimane prima il numero di eventi avversi supera in modo significativo il vaccino Pfizer del 5 maggio.

Ma velocemente avanti di sette settimane e ci sono stati altri 430 decessi a causa del vaccino AstraZeneca con il totale che ora si attesta a 756 al 5 maggio 2021. Ma il numero di reazioni avverse è aumentato di 327.356, raggiungendo ora un totale di 622.176. Questo è il 290,76% in più di reazioni avverse che si verificano a causa del vaccino Oxford rispetto al Pfizer quando dovrebbe essere solo del 51% se fosse in linea con la norma statistica.

Il numero complessivo di decessi dovuti a entrambi i vaccini è ora pari a 1.126. Ma ci sono stati anche 2 decessi a causa del vaccino Moderna approvato di recente in emergenza e 15 decessi in cui la marca del vaccino non è stata specificata all’MHRA. Ciò significa che il numero complessivo di decessi dovuti ai vaccini Covid al 5 maggio 2021 è pari a 1.143.

Nessuno di questi vaccini si sta dimostrando sicuro, ma i dati mostrano chiaramente che esiste un problema spaventoso con il vaccino AstraZeneca e il suo lancio nel Regno Unito che deve essere interrotto immediatamente”.
Il governo britannico ha pubblicato il 15 ° rapporto sulle reazioni avverse ai vaccini Covid (maurizioblondet.it)
https://www.maurizioblondet.it/il-governo-britannico-ha-pubblicato-il-15-rapporto-sulle-reazioni-avverse-ai-vaccini-covid/
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California, madre surrogata concepisce tre gemelli. L’acquirente: «Devi abortirne almeno uno»
https://www.tempi.it/california-madre-surrogata-concepisce-tre-gemelli-aborto/
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Il problema della "eticità"
Jorge Mario Bergoglio è contrario all'aborto. Nel corso di questi quasi otto anni di pontificato, papa Francesco non si è distinto per una rivisitazione complessiva della negoziabilità dei valori cristiano-cattolici. Nello specifico, il pontefice argentino ha spesso associato le pratiche abortive all'utilizzo di "sicari". Rispetto ai toni pacati preferiti da Joseph Ratzinger, Bergoglio ha optato per la consueta condanna complessiva, con frasi apparse persino più dure. Come spiegare, allora, l'apertura sulla somministrazione di questa tipologia di vaccini? E cosa rispondere a quei cinque vescovi che hanno argomentato anche così la loro ferma contrarietà: "Ora più che mai, i cattolici - hanno messo nero su bianco i cinque presuli - non possono categoricamente incoraggiare e promuovere il peccato dell’aborto, nemmeno il minimo, accettando questi vaccini. Pertanto, come successori degli apostoli e pastori responsabili della salvezza eterna delle anime, riteniamo impossibile tacere e mantenere un atteggiamento ambiguo riguardo al nostro dovere di resistere"?
Adesso Bergoglio regala il vaccino antinfluenzale a transessuali e clochard


Molto di questa diatriba ruota attorno alla "eticità". Le argomentazioni sollevate dai cinque presuli sono condite da critiche mosse alle gerarchie ecclesiastiche. Il quintetto, che è composto pure dal vescovo Athanasius Schneider e dal cardinale Janis Pujats, non le ha mandate a dire: "Alcuni ecclesiastici dei nostri giorni - hanno continuato i cinque - rassicurano i fedeli affermando che ricevere un vaccino COVID-19 derivato dalle linee cellulari di un bambino abortito è moralmente lecito se non è disponibile un’alternativa. Giustificano la loro affermazione sulla base della "cooperazione materiale e remota" con il male". Le giustificazioni fornite dal Vaticano, in sintesi, sarebbero strumentali. E l'aborto non sarebbe ammissibile in ogni caso, diretto o indiretto che sia. Nessuna deroga sarebbe concepibile. Anche in questo caso è stata sollevata la problematica del "male", ma attraverso modalità che sembrerebbero opporsi alla concezione propria della Pontifica accademia per la vita https://www.ilgiornale.it/news/cronache/cos-papa-ha-operato-svolta-sui-vaccini-anti-covid-1917411.html
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14 Maggio 2021

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Fátima, Mons. Viganò. Súplica a la Virgen: ¡Vencer los planes de la tiranía diabólica!13 Maggio 2021



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